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Pezzi

by Pentesilea

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1.
PULIZIE DI PRIMAVERA Pulisco le abitudini che sembrano cattive e taglio le parole che non so decifrare Pulisco te che sei pieno di polvere Pulisco queste voglie che mi portano a cadere e cambio l’aria intorno viziata di dolore Pulisco te che sei tutto disordine E non ci si riesce a capire più niente Non ci si riesce a scaldare l’ambiente Mi ritrovo a piangere e non so perché. Pulisco questa testa si perde e non risolve e fermo la tua bocca che macina incertezze Pulisco me e le ferite al margine. Lo sai che mi trovo adesso da sola a contare i buchi nell’acqua che si formano in mezzo al mio asfalto che salto che evito mentre tu mi ripeti che non sai più niente e non vuoi più decidere Sento il mio cuore che è pronto ad esplodere Pulisco questa voce dalle sue interferenze e blocco questo circolo di troppe incoerenze Pulisco me che non so stare immobile. Pulisco i tuoi problemi che mi fanno sbandare e libero la stanza dai pensieri sconnessi Pulisco te che provochi malessere. Lo sai che mi trovo adesso da sola a contare i buchi nell’acqua che si formano in mezzo al mio asfalto che salto che evito mentre tu mi ripeti che non sai più niente e non vuoi più decidere Sento il mio cuore che è pronto ad esplodere Lo sai che mi trovo adesso da sola a contare i buchi nell’acqua che si formano in mezzo al mio asfalto che salto che evito mentre tu mi ripeti che non sai più niente e non vuoi più decidere Sento il mio cuore che è pronto ad esplodere Sento il mio cuore che è pronto è il momento… Mi faccio un caffè.
2.
Formalità 04:05
FORMALITÀ Penso sempre a quello che non ho e non riesco più a gestire il tempo Conto a volte la distanza che ci vuole per il buio per fermarmi e non organizzare niente Non ho scelto io le regole non le so o me le scordo sempre Mi si gonfia questa vena in mezzo agli occhi mi ricorda quanto mi concentro inutilmente E non chiedermi che faccio Non mi chiedere chi sono Tieni chiusa quella bocca e guarda solo il segno che mi sforzo a lasciare per non essere più complice della giostra quotidiana delle formalità Mi confonde questo mondo mobile Siamo tutti degli alieni a capo chino sulla rete E non riesco più a concludere un discorso A intervalli regolari mi distraggo e cambio La mia rotta è sparita Mi ritrovo ad inventare ogni giorno un percorso nuovo senza mai arrivare a quel mondo che ho pensato quando avevo dodici anni quando tutto mi sembrava più possibile. E non chiedermi che faccio Non mi chiedere chi sono Tieni chiusa quella bocca e guarda solo il segno che mi sforzo a lasciare per non essere più complice della giostra quotidiana delle formalità E non chiedermi che faccio Non mi chiedere chi sono Sono io davanti a te che non impari niente ma mi sforzo a approfondire per non essere più complice della giostra quotidiana delle formalità, delle formalità
3.
UNICA Guardami Non posso spiegare Non so più parlare Modellami come fossi cera Prendimi Non so più guardare la luce che muore Respirami Ricorda il mio odore Non c'è più tempo Mi sto perdendo Mangiami È lava che pulsa È carne che brucia Frammentami in petali bianchi Legami Riportami dove i pensieri rimangono simboli Risparmiami il vuoto Io non mi basto Mi sto perdendo Io non mi riconosco Non c'è più tempo dove si va Io non mi basto come si fa
4.
Shir 02:34
SHIR Resti di coriandoli appassiti Mucchi di rottami sotterrati Sono qui distesa a respirare ancora un po’ non badando all’eco del silenzio Sogni in sostanza trasparenti Frasi già macchiate di distanze Sono qui appesa ad osservare ancora un po’ dondola la corda del silenzio Occhi così a lungo immaginati Specchi di minuti già vissuti Sono qui seduta ad ascoltare ancora un po’ quello che è nascosto nel silenzio
5.
TUTTO QUELLO CHE NON C’E’ Appese le mie intenzioni guardo tra le nuvole Non trovo figure chiare Mangio l’aria immobile Mi sento lontana Non riconosco niente Socchiuse le percezioni perdo le parole che dici Mi sento vuota lasciami osservare Reticoli di storie Non riconosco niente Non sto cercando niente Mi confondo tra le pareti in mezzo a questa stanza Non voglio più rimandare lasciami scappare Con te ho visto un sogno farsi cenere Malsane le congetture vivo questo giorno concreto e tocco quasi il fumo di questi anni passati a vivere lontani mancando più di una volta di serenità Mi confondo tra le pareti in mezzo a questa stanza Non voglio più rimandare lasciami scappare Con te ho visto un sogno farsi cenere Con te ho ricalcato sbagli che si nutrono di pelle Mi confondo tra le persone in mezzo a questa strada Non voglio più rimediare lasciami sparire Con te ho visto un sogno farsi cenere Con me ho ricordato quanto il tempo cura tutto quello che non c’è
6.
Controvento 04:42
CONTROVENTO Ho fatto un sogno che quantifica il mio errore mi ha liberato dai fantasmi che covavo dentro e non c’è niente da giurare Non c’è più niente da nascondere Non c’è più male Non c’è ragione che mi spinga a rinnegare questa mia vena che mi porta a correre col tempo ma ci son state troppe volte che ho accusato il colpo Adesso sono pronta ad aggiustare tutto [controvento] E non c’è niente da giurare Non c’è più niente da nascondere Ci ho messo un poco per disfarmi di ciò che hai lasciato in questo campo dove abbiamo perso Adesso svanirà la polvere Nascerà qualcosa che mi porti a crescere mi porti luce dentro Suonerà la musica che dal niente mi ricorderà di ripensare soltanto a quello che mi fa sorridere.
7.
MONDI SOMMERSI Mondi sommersi riemergono come salvati dal tempo Guardano rapidi si perdono nella foschìa della realtà e si sorprendono della diversità dell’universo ricostruito da chi ha sancito come una regola che non esiste la poesia che tutto viene e poi va via Mondi sommersi esplodono nell’alchimia della novità Schiavi di buio si schiantano come satelliti di amianto E ti sconvolgono con queste nuvole che adesso coprono la via mentre cercavi la magia E ti accompagnano nel ricordare che non c’è scampo dal tuo riflesso E ti convincono non c’è più tempo per sistemare per rinforzare Non c’è più spazio per l’abitudine che tu chiamavi autonomia ma ti legava alla tua idea

about

Pulizie di primavera, Formalità, Unica, Shir, Tutto quello che non c’è, Controvento e Mondi sommersi sono i sette “pezzi”, i sette tasselli che compongono il puzzle di un’identità originale e composita, frutto di una serie di esperienze, visioni e sperimentazioni in ambito performativo e di ricerca artistica, soprattutto degli ultimi 5 anni. “I pezzi sono pezzi di vita lasciati andare, pezzi di storie, pezzi che si perdono durante il cammino per trovarne di nuovi, pezzi di passato nostri e di chi ci affianca, che ci ricordano quanto siamo fragili e mutevoli, i pezzi che troviamo nel tempo che costruiscono la nostra identità”

credits

released April 14, 2023

Valentina Mignogna Vocals
Fabio Sestili Synths + Drums programming + track 4 Guitar
Andrea Allocca Guitars + Piano + Strings
Andrea Ciccarelli Additional Synths

Lyrics & Music: Valentina Mignogna
Production: Fabio Sestili
Additional production: Valentina Mignogna & Andrea Ciccarelli
Arrangement: Fabio Sestili & Valentina Mignogna
+ Andrea Allocca for track 1,2,5,6,7 + Andrea Ciccarelli for track 4,7
Mix: Fabio Sestili & Andrea Ciccarelli
Mastering: Giovanni Versari @ La Maestà
Label: Ipologica

Artwork: Ultravioletto
Videoclip Pulizie di primavera: Ultravioletto
AI: Stable Diffusion

Graphic design: Souheila Soula

Shooting creative direction: Gayarama
Photo: Chiara Dolma
Style: LĀU
Make up: Camilla Iacobitti

Progetto realizzato con il contributo di NUOVOIMAIE

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all rights reserved

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about

Ipologica Rome, Italy

Ipologica is an electronic music artist collective born in Rome in 2006.

The choice of the name (from greek ὑπό = minor, λογική = logic) is an invite to think less and do more: it doesn’t mean lack of reasoning or meaning, it’s an expression of a motivation to go beyond genres and categories with passion and curiosity. ... more

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